Il volume, attraverso un percorso condotto a partire dalla pittura risorgimentale – che ha accompagnato il formarsi della nazione – per giungere alla cosiddetta “monumentomania” che negli anni Venti e Trenta ostentava l’orgoglio per la difficile vittoria dietro immagini ossequiose alla nuova retorica fascista, si è focalizzato sul confronto tra l’iconografia ufficiale dei protagonisti della Grande Guerra con il senso di precarietà, distruzione e morte veicolato dalle immagini sfuggite alla censura e realizzate sui luoghi di battaglia.
Un percorso che ha progressivamente inquadrato i contorni dell’immagine del soldato e dei suoi mutamenti nel contesto di un arco temporale che va dal momento della nascita dell’Italia come stato nazionale, fino all’esaurirsi, ormai a ridosso dello scoppio del secondo conflitto mondiale, di quello slancio monumentale che aveva animato l’opinione pubblica nell’immediato dopoguerra.
Il risultato vuole essere una sorta di viaggio guidato attraverso immagini di vario tipo, disegni, affreschi, fotografie, manifesti, dipinti, statue, riquadri pubblicitari, tutto quanto può aver contribuito a diffondere e identificare il soldato nel contesto sociale e culturale del suo tempo.