Coniugare insieme la sicurezza con il disturbo mentale, la disabilità intellettiva, cognitiva e di apprendimento, come punti di riferimento di un discorso sull’organizzazione del vivere comunitario dal momento che in molti casi le percepiamo quasi come contrapposte richiedendo, nel pensiero comune, la disabilità psichica e fisica un surplus di sicurezza per difendere e rassicurare la normalità.
Surplus che nel passato si è concretizzato, palesemente nel caso del disturbo mentale, nella costruzione di luoghi per rinchiudere le molteplici differenze che contemporaneamente garantivano la sicurezza per tutti e tutte.