Il tormentato
interesse di Ugo Spirito per il diritto penale costituiva da sempre una costante, un
punto di riferimento, - o, per meglio dire, di orientamento decisivo - per i suoi totalizzanti
itinerari speculativi. La riflessione penalistica, per quell'eminente filosofo, era
un fatto centrale, una scelta ineludibile. Come tale, essa continuava a costituire una
sorta di fiume carsico che nel dipanarsi del suo pensiero, nel susseguirsi delle opere
date alle stampe, periodicamente riaffiorava.