L'articolo propone l'analisi degli stereotipi culturali sugli italiani quali ricorrono più frequentemente nel cinema in lingua russa di epoca tardo-sovietica. Sull'esempio di lungometraggi e di serie animate televisive, con riferimento a testimonianze di letterati quali I. Calvino e G. Rodari, nonché di traduttori e traduttologi di fama internazionale quali Ju. Dobrovol'skaja e E. Solonovitch, il testo, infarcito di "false traduzioni" divenute antologiche nella coscienza popolare russa, si presenta particolarmente denso di sfide traduttive, le cui soluzioni assurgono a ruolo metateorico di esegesi testuale.