La logistica fa parte dei settori che presentano il maggior ritardo nell’adozione di pratiche e tecnologie verdi. Gli attuali impegni nazionali e internazionali lasciano prospettare un’ulteriore crescita del suo impatto climalterante da qui al 2050.
Il presente contributo si propone di analizzare le dinamiche che hanno frenato l’implementazione di pratiche sostenibili, e di riflettere sulle traiettorie in cui potrebbe incanalarsi la transizione ecologica. A tale scopo, viene assunto l’approccio dell’analisi socio-tecnica della transizione, che inquadra mercati e tecnologie nel loro contesto socio-politico secondo una logica co-evolutiva.
La ricerca si basa su un caso studio a scala globale che considera congiuntamente evoluzione, dinamiche e prospettive future della logistica e della globalizzazione. L’analisi evidenzia come la convergenza di vedute rispetto alla funzione strumentale della logistica ai fini della crescita economica abbia favorito l’inerzia innovativa. L’adesione al pensiero liberoscambista, oltre a favorire la crescita dei traffici, ha determinato una situazione di competizione territoriale che sostiene pratiche non sostenibili. È probabile che in futuro la transizione ecologica faccia perno prevalentemente sull’innovazione tecnologica e/o che derivi da una regionalizzazione delle filiere produttive. In entrambi i casi, le caratteristiche socio-tecniche della logistica lasciano prospettare risultati insufficienti.