Prossima alla soglia degli ottant'anni,
Marguerite Duras riesce ancora a trasmettere
stupefacenti emozioni ai suoi lettori; ci riesce,
stavolta, con questo suo 'Yann Andréa Steiner',
romanzo anch'esso intriso di tutte quelle
motivazioni, tensioni e ricerche della scrittura. Dall'analisi svolta in questo contributo si intuisce
che l'approccio traduttivo nei confronti dell'opera durassiana non muove dal chiedersi:
come avrebbe detto questa cosa Duras in italiano?,
perché, semplicemente, Duras in italiano non dice.
Più giusta strategia sta nel chiedersi piuttosto:
quali mezzi ho io traduttore per dire in italiano
questa cosa affinché venga mantenuta, possibilmente
e credibilmente, la medesima intensità di
espressione, la stessa verità di ciò che Duras dice in francese?
A parere di chi scrive, la traduzione è tutta
coerentemente impostata su quest'ultimo principio
anche quando l'obiettivo si allarga sul campo lungo
della struttura sintattica e della costruzione del
periodo.