Opzioni
La mappa logistica nello studio delle bolle speculative
Cappelletto, Roberta
2013-04-08
Abstract
Oggi il mercato finanziario sta diventando parte integrante del nostro mondo: si parla sempre di più di borsa e di azioni e sempre più persone hanno a che fare con questa realtà.
Questa evoluzione ha sicuramente dei lati positivi dovuti al supporto che l’espansione del mercato finanziario dà all’economia reale, c’è anche però un rovescio della medaglia che consiste nelle situazioni “pericolose” dovute ai comportamenti irrazionali dei possessori di titoli conseguenti a dure crisi che colpiscono il sistema.
Questi comportamenti non del tutto razionali sono dovuti all’inesperienza di una parte di quelle persone che operano sul mercato, che possono essere trascinati dall’entusiasmo o dal terrore che gira attorno a questo mondo. Azioni che alle volte possono essere alimentate dalle informazioni distribuite dai media.
Questa condotta congiunta a motivi di natura reale può portare a situazioni molto dannose, che diventano però redditizie per chi riesce a carpirle, che si possono verificare nel mercato finanziario: le bolle speculative.
Con bolla speculativa si intende il sentiero esplosivo che si forma nel prezzo di un bene e che lo porta, progressivamente sempre più distante dai valori compatibili con le fondamentali economiche dello stesso, dove con fondamentali economiche ci si riferisce a quelle particolari ragioni economiche che sottostanno al movimento di un prezzo. Quando le quotazioni di Borsa capitalizzano aspettative impossibili da misurare di possono formare bolle speculative, destinate a scoppiare , dato che non tutte le iniziative prese dagli investitori avranno successo.
Il fenomeno delle bolle speculative solitamente viene visto come un’anomalia di mercato legata più alla componente psicologica che a quella razionale. Di solito un nuovo oggetto di investimento suscita molto interesse, o si verifica un rinnovato interesse per qualcosa di già esistente e consolidato, che già in partenza raccoglie in sé la componente speculativa. Viene quindi messo in risalto il grado di elevata diffusione del bene oggetto di speculazione. La gran parte delle volte sono, infatti, coinvolti beni di utilizzo comune e caratterizzati da un elevato grado si pervasività.
Quello che porta le bolle speculative a svilupparsi sono quindi l’interesse per un nuovo oggetto di investimento collegato ad una componente speculativa, l’entrata nel mercato è spinta dalle aspettative di guadagno, senza preoccuparsi delle ragioni che hanno portato i primi rialzi, il tutto porta ad un effetto positivo secondario dovuto all’affacciarsi di investitori inesperti sul mercato. Di conseguenza ci saranno nuove società che vogliono sfruttare le occasioni offerte da questa euforia del mercato e un eccessivo sfruttamento della leva finanziaria.
Tutto questo porta ad un abbassamento della liquidità presente nel sistema economico e ad un contestuale aumento dei tassi d’interesse e all’incapacità di pagare debiti e rendite. Questa situazione porta l’economia in una fase di ristrettezza finanziaria e quando l’unica via di uscita per pagare i debiti è la vendita, scoppia la bolla speculativa e si assiste quindi ad un’inversione di tendenza dei prezzi, che porta a grosse perdite per tutti coloro che possiedono quelle determinate azioni nel loro portafoglio.
La possibilità di descrivere con sufficiente sicurezza il percorso che conduce dalla formazione alla fine di una bolla speculativa è supportata dalla casta casistica riscontrabile nella storia. La teoria delle bolle speculative è infatti fondata sulla rilevazione e sull’analisi di quanto accaduto nei secoli passati fino ad oggi, a intervalli più o meno regolari, nell’economia.
Nel corso della storia di sono verificati diversi casi di bolle speculative. Il caso più incredibile fu quello dei tulipani nell’Olanda del 1600, la cosiddetta “Tulipomania”, la passione che il popolo nutriva per questi fiori e l’incertezza che circondava il loro colore portò a credere che acquistarne fosse un buon investimento. Molte altre ondate speculative si sono susseguite nei secoli successivi, da quella della Compagnia dei Mari del Sud nel 1700 alle ferrovie inglesi nel 1800. Ma quella che più di ogni altra ha lasciato un segno indelebile nella storia e nell’economia è il crack di Wall Street nel 1929, con la grande depressione che la seguì. Tra le altre ondate speculative con ripercussioni a livello globale, vanno ricordate quelle dei junk bond americani, la grande bolla immobiliare giapponese degli anni Ottanta e l’ondata speculativa che ha investito il mercato dei titoli tecnologici alla fine degli anni Novanta. Quest’ultima ha rappresentato uno dei casi più limpidi di valutazione irrazionale dei prezzi delle azioni. L’avvento di internet, con tutte le sue implicazioni, ha fatto presagire agli operatori del settore la possibilità di ottenere profitti altissimi, tanto da far parlare di New Economy. È arrivata poi la bolla causata dall’incremento dei prezzi degli immobili, cresciuta a causa dei crediti concessi dalle banche a soggetti che non avevano reddito sufficiente per restituire il mutuo, il quale fondava la sua garanzia sulla sola crescita del valore dell’immobile. A questa bolla si è poi sovrapposta quella del petrolio e delle materie prime, legata all’aumentata domanda di questi prodotti.
Si cercherà in questo lavoro di analizzare i comportamenti anomali dei mercati finanziari, con particolare attenzione agli eventi speculativi, evidenziando i limiti della teoria dell’efficienza, studiando da vicino il fenomeno delle bolle speculative, intese come effetti di diverse patologie del mercato e dell’economia in generale. Analizzando i moventi della speculazione alla luce di tutti i fattori che sono alla base dei principali tipi di deviazione dalla teoria di funzionamento del mercato.
Effettuando una stima econometria si cercherà di capire se esiste una correlazione tra le bolle speculative ed il rapporto prezzi/utili che possa essere riscontrato nelle diverse occasioni in cui si sono presentate delle bolle nel corso della storia economica recente.
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