Le rappresentazioni cartografiche prodotte dagli ordini religiosi sono oramai attestate come una preziosa fonte scientifica delle forme di produzione e di fruizione del sapere geografico realizzate tra il medioevo e l’età moderna. Tuttavia, la letteratura geografica non ha rivolto la medesima attenzione alla cartografia delle congregazioni religiose sorte a partire dal XVII secolo. Tra gli istituti più noti, i mis- sionari di don Bosco furono autori di un buon numero di rappresentazioni cartografiche elaborate durante le loro attività di evangelizzazione itinerante tra le colonie di Europei e le tribù indigene della Patagonia a cavallo tra Ottocento e Novecento. Pertanto, l’obiettivo principale di questo contributo è duplice: ricostruire la funzione attribuita alla cartografia nelle attività svolte dai Salesiani in Argentina e decostruire le trasformazioni del territorio da essi compiute e fissate nelle carte prese in esame. L’articolo analizza dapprima l’interesse dei geografi italiani verso l’azione trasformativa del territorio e il contributo cartografico dei missionari in epoca contemporanea attraverso una rassegna dei loro scritti sul tema ed esamina, poi, quattro carte realizzate dai Salesiani nell’arco di circa cinquant’anni. Tale sguardo ha permesso di evidenziare la peculiare presenza salesiana costruita su materialità, pratiche culturali, finalità e strategie che emergono dalla stessa cartografia.